Upgrade attrezzatura
Arriva il giorno in cui l’attrezzatura che hai ti comincia a stare stretta…
Non è una questione di moda né di capricci né tanto meno una questione di marketing. Succede e basta.
Per quanto sia possibile, sono il primo ad affermare che oggi come oggi per fare delle “buone” foto basti un qualsiasi cellulare… ma sottolineo dieci volte quel… “per quanto sia possibile“.
Facciamo chiarezza
Ribadisco sin da ora quel che ho scritto in un mio vecchio articolo, (questo), dove affermo che se non abbiamo mai scattato una foto, comprando attrezzatura professionale non diventiamo magicamente fotografi professionisti, e ribadisco anche che un qualsiasi grande fotografo, sarebbe in grado di creare capolavori con una polaroid, con uno smartphone o con una vecchia macchina analogica sovietica da venti euro… fin qui non ci piove, ma attenzione… il concetto che voglio esprimere qui è diverso.
Parlo di upgrade di attrezzatura e non di “iniziare” a fare fotografia comperando attrezzatura professionale
Quando ti accorgi che la tua attrezzatura è “inadeguata”??? Quando il tuo limite è più avanti rispetto al limite della macchina…
Quando provi questa sensazione vuol dire che il momento è arrivato. E può manifestarsi in mille modi diversi.
Sorrido quando sento i “professionisti” denigrare l’attrezzatura che hanno, dicendo che le loro foto sono così soltanto grazie a loro e non grazie anche alla loro attrezzatura… cazzate!!!
La loro idea prende vita così come la pensano grazie alla loro attrezzatura. Possono fare i fighi finché vogliono, ma la realtà è questa.
E’ un questione sia logica che pratica… “l’attrezzatura, da che mondo è mondo, ha sempre fatto mezzo mastro” (come si dice dalle mie parti), e mi viene da fare mille esempi di dove l’attrezzatura abbia, da sempre, aiutato il professionista o presunto tale. Un esempio su tutti o meglio, il primo che mi viene in mente riguarda un attrezzo primitivo… il martello.
Ecco pensiamo alla macchina fotografica come ad un martello…
Ma voi sapete quanti tipi di martelli ci sono in giro? così al volo me ne vengono in mente almeno 5… e tutti destinati ad un solo uso specifico… vediamoli.
Adesso venitemi a dire che l’attrezzatura non è importante… venitemi a dire che “chi sa fare, fa anche senza attrezzatura specifica e professionale“… Provate a piantare un chiodo nel muro con un martello di gomma o di legno, oppure usate una mazzetta da muratore da 2 chili per dare colpi ad un ceramica… poi fatemi sapere cosa succede…
L’idea senza la giusta attrezzatura rimane solo un’idea. E il limite, quando lo raggiungi te ne accorgi. Senti il bisogno di qualcosa in più… di qualcosa di più specifico.
Un muro per buttarlo giù serve una mazzetta da 2 chili… o addirittura da 5… io non essendo muratore, con una mazzetta il muro lo butto giù… se mi vedeste dare colpi al muro con un martello di gomma mi prendereste solo per pazzo, senza considerare che il muro rimarrebbe li al suo posto.
Ma cosi come me, anche un muratore con 40 anni di esperienza, senza la sua bella mazzetta, il muro non lo butta mica giù…
Ecco perché… l’attrezzatura, da che mondo e mondo, fa mezzo mastro.
Tanti professionisti non hanno problemi a dichiarare che tipo di attrezzatura usano per le loro foto…
Un esempio al volo? Giovanni Gastel.
Gastel è uno dei pochi professionisti che parla della sua attrezzatura quando mostra le sue foto… per esempio, dal suo profilo Instagram ho preso questa.
Un ritratto superbo!!! Che bello trovare informazioni sull’attrezzatura… Chi come me vuole approfondire può farlo. Chi fin’ora non è soddisfatto dei suoi ritratti fatti con una lente da kit, sa che un professionista usa un 85mm… e un ritratto con un 85mm lo ottieni solo con un 85mm… (è lo stesso discorso del martello)… Sempre con queste informazioni puoi capire che tipo di corpo usa Gastel… e che tipo di luci.
Ero troppo curioso di capire anche da dove provenissero quei meravigliosi riflessi negli occhi di Thorimbert… Ho provato a saperne di più ho fatto delle ricerche… non è stato difficile e su Youtube ho trovato un video di Gastel a lavoro…
Riassumo il video in questi fermo immagine…


qui vediamo una componente molto importante del lavoro di un fotografo, quasi mai citata dai professionisti… ossia computer, software, monitor e assistenti (addetti alle luci, alla post produzione e alla stampa).

Gastel è Gastel, su questo non si discute.
Ma Gastel con uno smartphone non avrebbe ottenuto lo stesso risultato! Avrebbe fatto una magnifica foto, ma senza quelle luci, senza quella lente, senza quella macchina fotografica, senza un computer un monitor ed i software, senza chi elabora, stampa e incornicia la sua immagine, la sua foto, pur essendo sublime, non sarebbe esistita così come esistono quelle fotografie mostrate nel video.
Quando dico “upgrade attrezzatura” intendo proprio questo… se io volessi fare ciò che ha fatto Gastel, con la mia piccola reflex non ci riuscirei… parlando del lato puramente tecnico… e sottolineo che non sarei capace di fare quello che ha fatto Gastel nemmeno usando la sua attrezzatura… perché l’attrezzatura, da che mondo e mondo, fa mezzo mastro… la l’altro mezzo (mastro) lo fa l’utilizzatore.
Gastel è Gastel, su questo non si discute (parte seconda)
Gastel è diventato Gastel nel corso di 40 anni di carriera fotografica… e Gastel continua a crescere fotograficamente parlando anche grazie alla sua attrezzatura. Immaginate questo stesso processo visto nel video, fatto sempre da Gastel, ma questa volta con una macchina analogica… quindi senza luci led, senza assistenti, senza computer, senza fotoritocco… finito il rullino, bisognava svilupparlo in laboratorio… poi fare dei provini a contatto… poi scegliere la foto e mandarla in stampa… forse non sarebbero bastati due giorni per avere un risultato simile… non uguale, simile… forse anche migliore? Può essere… ma comunque non uguale.
Ecco necessario l’upgrade dell’attrezzatura.
Attrezzatura e fotografo sono due facce della stessa medaglia.
Ritornando per un attimo alla prima foto di Gastel che vi ho mostrato e al suo “modello” Thorimbert, ho avuto modo di percepire anche per lui, un amore sincero per la sua attrezzatura fotografica… è bellissimo percepire questa “sincerità” dal professionista.
Amore dichiarato per la sua Nikon F3 e per la sua Leica S, mentre più in basso troviamo una dichiarazione “d’amore” per la sua Leica Q… il testo è importante, spiega le sue sensazioni quando scatta con quel tipo di attrezzatura.
Potrei continuare per ore… ma ci tengo a precisare ancora una volta una cosa. Tutto quanto scritto finora ha un solo grande significato… e cioè che ad un certo punto, il fotografo “amatore di livello avanzato” decide che è tempo di acquistare qualcosa di più professionale per il suo equipaggiamento fotografico. Forse la sua attrezzatura non arriverà ai livelli di Annie Leibovitz qui sotto… (tutta questa roba, scala compresa fanno parte del suo equipaggiamento…)
…ma una cosa è certa… una foto come quella qui sotto con il telefonino non la fai… nemmeno se sei Annie Leibovitz in persona…
chi volesse avere informazioni sulla foto che Annie ha scattato a Keith Richards, eccole:
Macchina fotografica: Canon 1Ds Mark III con lente 24-70mm, scatto remoto 1.5m.
Scatto: 1/60, f/5.6, ISO 200.
Illuminazione: la luce chiave è un Photek Softlighter economico f/5.6 tenuto in mano da un assistente. E’ posizionato a 1,2 metri a sinistra del corpo macchina e a 2,3 metri di altezza. Anche se le lampade e la luce dietro la porta sembrano essere stroboscopiche, la luce è stata amplificata in post.

L’attrezzatura, se si vuole “andare oltre” ed avere altri tipi di risultati, è fondamentale. Diffidate di chiunque vi dica il contrario. Diffidate da quei geni che affermano di poter fare foto come questa qui sopra con una macchina da duecento euro… Potranno avere anche buone idee, ma senza una attrezzatura adeguata saranno buone idee realizzate male.
Conclusioni
Come sempre consiglio di guardare i grandi e prende spunti. Oltre a studiare le foto dei grandi fotografi del passato e del presente, studiate e imparate i corpi macchina, le lenti, le luci, la composizione e tutto quanto c’è da studiare sulla fotografia.
Solo allora decidete se fare l’upgrade della vostra attrezzatura. Che può significare acquistare l’attrezzatura come quella di Gastel, di Leibovitz o di Thorimbert oppure no… decidete autonomamente se quella attrezzatura serve o meno al vostro scopo o se vi occorre altro. E solo se si hanno le idee ben chiare è possibile acquistare senza sbagliare, o decidere che per il proprio stile fotografico non occorre nulla di più che una semplice polaroid… chiedete a Maurizio Galimberti… ma a questa conclusione ci si arriva dopo aver capito e studiato ciò di cui si sta parlando…
Le parole di Ferdinando Scianna devono essere scolpite nella pietra. Valgono per tutti. Nessuno escluso.
“vivevo a Parigi, nel ’78 o ’79 mi pare… io ero in Italia e… mi hanno svaligiato la casa a Parigi… si son portati via macchine fotografiche, diverse stampe ect… e allora, Cartier-Bresson mi regalò una Leica CL, e io dissi… ma Henri cosa?… e lui disse… ma io non te la regalo te la do in prestito per 99 anni… e io ero contentissimo perché dicevo, adesso ho la macchina di Cartier-Bresson, questa macchina è allenata, farò foto come le sue… e invece no… quando ce l’ho in mano io non fa le stesse foto…”
http://www.giovannigastel.it/bio-2/
http://www.tonithorimbert.com/
http://trabuioeluce.com/lidea-rivoluzionera-mondo/
http://trabuioeluce.com/mi-compro-la-macchina-fotografica/
http://trabuioeluce.com/fotografi-nellombra/
Sono d’accordo su tutti i punti da te citati,anche perché per me e proprio arrivato il momento di ampliare il mio corredo con un mezzo più performante,la mia ammiraglia mi limita sotto tanti aspetti ma fa ancora il suo dovere solo che io mi devo adeguare alle sue esigenze….e visto che NON funziona così…..si passa al piano B, quindi D3s….per ora….
A dimenticavo, bentornato Amico mio
infatti il concetto base è proprio quello…
d’accordo sul fatto che anche uno smartphone fa foto stupende, ma nelle situazioni “limite” vengono fuori tutti i limiti del mezzo…
Immaginiamo di fotografare la via lattea con uno smartphone… immaginiamo di voler fare zoom importanti su di un particolare architettonico… immaginiamo di voler fare un ritratto e sfruttare l’apertura dell’obiettivo a 1.4… Impossibile!!!
Proprio come il martello di gomma usato (insensatamente) per buttare giù un muro di mattoni!!!
Lo smartphone, o le reflex base con cui abbiamo iniziato tutti noi, assumono le sembianze del martello che la nonna aveva nel cassetto della credenza del corridoio… fino a quando devi mettere un chiodo nel muro, ok… ma se cominci a dover usare davvero un martello… per un uso specifico… allora ti serve l’attrezzatura adatta al tuo utilizzo.
Complimenti per la scelta del tuo “martello”!!!
Ciao amico mio.