BIOGRAFIA

Brevissima presentazione… e dato che neanche io mi conosco a fondo, lascio che gli altri parlino di me…

Ma prima, una piccolissima premessa.

Sono da sempre affascinato dalla bellezza. Il mio significato di bellezza è tutt’altro che oggettivo, e col tempo, la “mia bellezza” è diventata la ragione del mio fare.

Anche e soprattutto quando la “mia bellezza” non coincideva con quella degli altri. Cercavo consensi e mi rincuorava trovarli, ma quando non ne trovavo non mi adeguavo a seguire linee non mie soltanto per il gusto di collezionare “like”.

La mia espressione non è mai stata veicolata dal giudizio popolare, ma sempre e soltanto dalla mia continua ricerca e crescita interiore.

Ma io non sono bravo a parlare di me. La mia natura riservata mi impedisce di essere sincero sia in senso positivo che negativo. 

Approfitto allora per inserire stralci di discussioni che mi vedevano protagonista ove possibile corredando tutto con delle immagini. Discussioni prese da un forum di fotografia.

Vorrei parlare dei forum di fotografia visto che è un argomento che mi sta a cuore, ma non è questa la sede per farlo. Anzi quando sarà pronto l’articolo “forum” sarà raggiungibile da qui.

Dopo la brevissima divagazione sul tema forum, comincio con quanto promesso sperando di ricreare un quadro fedele, o quantomeno dove mi riconosco, sebbene siano cose scritte quasi due anni fa…e da allora le cose sono un po’ cambiate.

Se non altro è cambiata la consapevolezza della mia fotografia. Non smetterò mai di crescere, non smetterò mai di essere curioso. E forse è questo uno dei segreti per migliorarsi sempre. 

 

Era il febbraio 2015 quando Franco scrisse di me…

Avevo in mente diversi autori che sono stati già citati nel corso della discussione. Volendo ora fare la mia prima segnalazione ho deciso invece di proporre un autore conosciuto solo virtualmente: Luigi. 
Autore che non è tra i più noti, ma si distingue, a mio giudizio, per sincerità espressiva e fantasia, pur all’interno di un percorso che non appare ancora definito, a tratti incerto. 
Qualche mese fa incrociai una sua foto per caso, come spesso accade nel forum. Mi colpì e scrissi un commento…

Caro Luigi,
vedo solo ora, e per caso, le tue gallerie.
Purtroppo la logica dei “mi piace” e delle immagini più popolari difficilmente mette in luce lavori che vanno oltre le solite visioni e, quel che è peggio, i soliti giri tra “amici”.
Forse sarebbe opportuno creare una sezione a parte in cui uno o più riconosciuti esperti (magari esterni al forum) segnalassero le immagini più significative ed i fotografi più interessanti superando le logiche che ho descritto. Un tentativo di salvare dal calderone quotidiano quello che si trova di più interessante, più sperimentale, meno scontato. E’ il caso tuo Luigi. Trovo nei tuoi lavori, freschezza, originalità non fine a se stessa e il tentativo di ricerca di una poetica personale. Bravissimo! Questa immagine ne è una testimonianza. Noto una notevole capacità compositiva e descrittiva. Sei tra i pochi qui che usano la fotografia per quello che dovrebbe essere e cioè un linguaggio. Per questo permettimi di esprimere un unico dubbio relativo ai titoli ed all’aspetto formale delle scritte.
Nell’impatto espressivo complessivo delle tue immagini trovo siano quasi sempre ridondanti. Sovraccaricano l’estetica con stili, a mio giudizio, poco coerenti con l’immagine ed impongono significati e letture che privano lo spettatore del piacere per l’interpretazione personale. In sintesi cercherei un maggior equilibrio, anche formale, tra parola e linguaggio fotografico. E’ solo la mia idea, naturalmente. Spero di esserti stato d’aiuto.
Se non ti dispiace, ti ho aggiunto alla mia lista di amici e continuerò a seguirti.
Ti saluto cordialmente.
Franco

il peso dell’ombra

 

Ciao Franco,
comincio dalla fine del tuo messaggio dicendoti che sarei onorato di essere aggiunto tra i tuoi amici ed essere seguito da un fotografo del tuo calibro. Ti seguo da un bel po’ di tempo e sono felice che anche se solo per caso le nostre strade si sono incrociate.

Ti ringrazio altresì per i complimenti e per le belle parole che hai usato per commentare la mia “fotografia” e per quanto riguarda i titoli ti spiego il perché della mia decisione, e sono contento che tu me lo abbia chiesto.
Sappiamo entrambi che la mia fotografia non è immediata come i tanto amati/odiati tramonti infuocati o le acque spumose di un torrente o le varie panoramiche nelle ore blu/gialle o arancioni, quindi tempo fa decisi di intraprendere un’altra strada… quella del mio stile, del mio gusto e della mia interpretazione fotografica… tutto con un’unica regola che doveva essere rispettata… essere mia e non doveva ricalcare nessuno altro stile (nel limite del possibile)… quindi essere originale e “figlia mia” (e diciamo anche che non è nelle mie capacita scattare foto di tramonti o acque spumose, quindi lo lascio fare a chi è più bravo di me).

Naturalmente questa era la strada più difficile da seguire e, conscio del fatto che avrei avuto pochi riscontri e pochi mi piace (qui e altrove) non mi sono lasciato scoraggiare e sono andato dritto per la mia strada. Poco alla volta però i riscontri sono arrivati… come si dice pochi ma buoni. Ossia ricevevo (come in questo caso) elogi e complimenti da fotografi amatoriali e non che sempre avevo ammirato e a cui mai avevo chiesto niente… venivano a vedermi per la bellezza dei miei lavori… “fi-ga-ta!!!”.
Questa è stata una grandissima soddisfazione personale… avere un mio stile, una mia impronta fotografica approvata e giudicata bella da fotografi che due anni fa ritenevo dei “big” inarrivabili.

Ora (per rispondere alla tua osservazione)… mancava ancora una piccola cosa… perché solo io e i “letterati” dovevano guardare la mia fotografia? io vorrei che la mia fotografia arrivasse anche a chi è pigro, a chi non sa leggere una foto, a chi è così scansafatiche da non leggere nemmeno titolo e didascalie della mia foto… ed è così che io il titolo glielo inserisco sulla foto. Se nemmeno così riesco a trasmettere qualcosa, allora si, è colpa mia.

Se devo essere sincero però, tutto sommato il risultato finale non dispiace nemmeno a me, ma naturalmente a chi come te riesce a perdere più di trenta secondi guardando una foto senza scritte e tirarne fuori il significato intrinseco, forse quelle scritte disturbano un po’… ma posso anche assicurarti che le versioni definitive delle mie foto non hanno le scritte così come presentate qui sul sito… o meglio… alcune hanno scritte più piccole, altre diverse altre l’hanno persa. In definitiva una o due foto su circa 40 di quelle scritte sono rimaste uguali a quelle del sito.

Diciamo che le foto qui presenti sono le versioni 1.0 e rimangono così a testimonianza della mia crescita (se c’è stata) fotografica.

Vorrei arrivare con il mio stile a quanta più gente possibile… pur rimanendo io al 100%.

Un caro saluto a te.

Luigi

 

Ne uscì un dialogo che continuò poi in privato. 
Luigi non fotografa da molto ed i suoi inizi sono comuni a quelli di tanti appassionati. Si impara la tecnica, e si fa un po’ di tutto, magari imitando gli altri e cercando consensi. 
Luigi si iscrive timidamente al forum e, guardando i lavori dei fotografi che più lo colpiscono, scopre che la fotografia che suscita in lui maggior interesse non è quella superpixellata dai colori “wow!”. Comincia così ad esplorare il terreno di una fotografia più introspettiva, più personale. 
L’accoglienza nel forum è freddina. I consigli dei “maestri” non si discostano dalla stroncatura (prima o poi scriverò un post sui “maestri”). 
Poi incontra un utente del forum, Vittorio (Lucini65), che individua in lui delle qualità e lo incoraggia a continuare. Arrivano i primi consensi da parte di autori che Luigi considerava inarrivabili fino a poco tempo prima. 
Certo, si può andare dritti per la propria strada contro tutto il mondo intero ma, un minimo di consenso da parte di utenti che ammiriamo, aiuta a toglierci qualche dubbio sulle nostre scelte. 
Le sue immagini, con una nuova ma ancora “confusionale” consapevolezza, cominciano a spaziare:

dal minimalismo: 

frattura scomposta

all’espressionismo (questa mi ricorda Giacomelli):

hai un momento dio

all’astratto: 

pezzi di luce

al pop, molto bella questa, ricorda il primo Ghirri: 

red passion

alla street: 

in periferia

L’unica chiave comune di lettura è una ricerca che definirei intimista con accenni concettuali. Ricerca che ho anche definito “confusionale” perché indica ancora un percorso a 360° che recepisce i più svariati stimoli con una sensibilità, però, non comune. Sensibilità che ritarda, ma è un ritardo positivo, uno sbocco ordinato verso una poetica espressiva dai contorni più delineati. 
Ciò che però, a mio modesto giudizio, si può già intravedere, dare per acquisita, è una grande freschezza espressiva. 
Una certa ingenuità fa da antidoto naturale a soluzioni di maniera e alla perdita di quella che reputo la caratteristica fondamentale per ogni espressività:  l’autenticità. 

Molto interessante la sua capacità di dare titoli alle immagini: ironia, saper vedere (e mostrare) oltre il reale, stupore. Considero il titolo, la didascalia e quant’altro venga aggiunto dall’autore, parte integrante, un corpo unico, con l’immagine stessa. Talvolta l’autore, preso dal desiderio di “spiegare” sconfina nel didascalico togliendo respiro e “tante vite possibili” alle sue immagini. Scorrendo le sue gallerie si resta, come dicevo, sconcertati dalla diversità di soggetti, di stili, di soluzioni espressive, ma c’è molto, forse tutto, del suo percorso fotografico. Accanto ad immagini di poco valore (scusa Luigi) si trovano delle vere e proprie “chicche”. Ve ne segnalo qualcuna: 

 

confidenze

 

l’urlo del mostro

 

buio

 

La realizzazione tecnica non è sempre impeccabile e, contrariamente a quello che pensano i fotografi “artisti”, non sempre è un aspetto trascurabile. Nel senso che non sempre l’immagine ha la forza per far passare in secondo piano aspetti formali. Sono cose che si imparano prima di altre, ma attenzione a pensare che non contino in un certo tipo di fotografia. 

Buona visione e, se vi va, commentate nelle gallerie di Luigi. 

Franco

 

Rimanendo sorpreso di tanto affetto ricevuto da un fotografo che ammiravo per i suoi lavori, ma mai conosciuto personalmente, cominciai a capire che forse i miei “sforzi espressivi” arrivavano dove dovevano arrivare… e questo mi bastava… o meglio mi rassicurava. Ossia fotografi che ammiravo mi presentavano dicendo “guardate Luigi che bravo…”… 

E restai colpito ancor di più quando altri fotografi che ammiravo come ammiravo Franco, dissero…

 

– Labirint – Le foto in se sono “semplici”, ma denotano un grande occhio allenato e grande fantasia. 
Bravo nella scelta dei titoli, per me un’autore decisamente interessante che non conoscevo. 

 

– Massimiliano Montemagno – Sto scoprendo un bel po’ di bravi autori con A maiuscola, grazie

 

– Stefano Morbelli – Ciao Franco, sai quanto è difficile per me scrivere pensieri. Seguo con molto interesse le tue iniziative che a mio parere invitano insieme ad altri protagonisti e commentatori noi neofiti della fotografia ad una crescita ed a un approccio costruttivo. 
Dopo questa breve premessa ti dico che mi hai preceduto nella presentazione di un autore che ho sempre trovato molto interessante nelle sua proposte. Certo non sarei mai stato in grado di una presentazione come la tua, tuttavia invito anche io a guardare le gallerie di Luigi. Sono certo che potremmo trovare motivo di molte riflessioni . 
Un saluto a tutti.

 

– Caterina Bruzzone – Anch’io sono rimasta colpita dai lavori di Luigi, difficile aggiungere qualcosa a quello che tu hai scritto, voglio solo evidenziare come la sua sia una fotografia del quotidiano, appena fuori e a volte anche dentro la porta di casa, non è sempre necessario fare migliaia di km per ottenere buone immagini, spesso citando Proust “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”, Luigi ci riesce benissimo!

 

Mi fermerei qui. Ma come sempre dopo i miei scritti è d’obbligo il ringraziamento, sia perché non do nulla per scontato e sia perché è giusto anche dire che forse sono qui grazie a chi mi ha aiutato e chi ha creduto in me.

Un ringraziamento va a Vittorio, fotografo con la F maiuscola e amico virtuale che fu il primo a credere nella mia fotografia. Ma non dimentico Alessio Marzola, Stefano Morbelli, Adoldo Panarello, Franco Bovo (di cui scrivo sopra), Francesco Merenda, Mattew, Caterina Bruzzone e poi ancora Marco, Flavio, Vittorio, Fiorenzo, Andrea, Roberto, Mauro, Max, Paolo, Vincenzo… e davvero tutti quelli che nel tempo mi hanno incoraggiato con i loro commenti, le loro critiche che aiutano a crescere e i loro complimenti… tutti fotografi incredibili.

Di tanto in tanto verrò ad aggiornare questa pagina per due motivi… primo perché alla fine vorrei farle assumere le sembianze di un curriculum vitae romanzato… non tanto per elencare ciò che ho fatto, ma per avere a distanza di anni ancora ben chiari quanti scalini bisogna salire per andare sempre più in alto… uno alla volta… e con calma…

e secondo perché se si chiudessi qui questa pagina, significherebbe che mi sento “arrivato”… e non solo non mi sento arrivato, ma mi sento come un bambino che ha appena aperto gli occhi… e che ha tantissima voglia di crescere… crescere ancora e ancora… grazie alla passione che provo per la fotografia.